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Alain con Monika S. |
Sei tu che dai senso alla mia esistenza, tu che mi dai ispirazione. Ed è
grazie al Messaggio di Silo che si è chiarito il mio futuro e che posso
percepirti. Poiché all’epoca in cui è nato il Messaggio di Silo il futuro
sembrava essere scomparso e il presente si era trasformato in una lunga notte.
Molti non credevano nella tua venuta.
Permettimi di dare una testimonianza semplice e di cuore di come il
Messaggio di Silo ha trasformato la mia vita.
Il Messaggio di Silo si è insinuato così soavemente nella mia vita, che
all’inizio non l’ho riconosciuto. Pensavo che tutto questo già lo conoscessi. Certo,
avevo avuto esperienze profonde durante le cerimonie con Silo, ma lo attribuivo
alla presenza di Silo più che al suo Messaggio. Non avevo difficoltà a vedere
il Sacro in lui, ma non lo potevo vedere in me. Il Messaggio di Silo mi ha
portato precisamente a trovare il Sacro in me stesso, a trovare la luce nel mio
cuore.
Il Messaggio di Silo ha un’infinità di sfaccettature, di porte di ingresso
a esperienze profonde, ma ne evocherò due che per me sono state le più
importanti. Si tratta della Richiesta e della cerimonia di Benessere.
La richiesta
Se c’è qualcosa che posso testimoniare è che il “regalo” di Silo permette di
trasformare qualunque situazione difficile. Anche dai peggiori stati interni la
richiesta viene ascoltata purché venga da una profonda necessità. Affermo che
questo è valido per tutti gli esseri umani di qualunque epoca. Ogni essere
umano che di fronte alla malattia o alla sofferenza di un essere molto amato
lancia un clamore che risuona nella parte più profonda dello spazio interno,
trova una risposta.
La richiesta è la cosa più accessibile che Silo ci ha lasciato ed è forse
per questo che mi ha accompagnato fino ad ora. Ma il fatto che sia semplice non
vuol dire che non sia profonda. Al contrario, la richiesta ci può condurre a
prendere “contatto con il Profondo della mente umana, una profondità
insondabile in cui lo spazio è infinito ed il tempo eterno”.
In genere, dopo aver fatto una richiesta ne esco talmente bene che l’unica
cosa che ho voglia di fare è ringraziare. E’ per questo che per me la richiesta
e il ringraziamento sono uniti, come se si trattasse di uno stesso spazio
interno. E’ lo spazio delle richieste e dei ringraziamenti, uno spazio in cui
uno si sente bene. Posso stare anche in mezzo al mondo giacché la richiesta e
il ringraziamento si possono fare ovunque e in ogni momento. Allora mi sento
vicino agli altri e nello stesso tempo mi sento accompagnato dall’interno da
una presenza protettrice. Questa atmosfera interna tende a debordare verso gli
altri, verso il mondo e mi sorprendo a chiedere anche per sconosciuti che
incrocio. C’è una forza affettiva che cresce dall’interno, una specie di calore
vivificante che sento nel petto, come se il cuore avesse ali, si sentisse
leggero e attratto dall’altro, con l’aspirazione a trasmettergli benessere.
La cerimonia di
benessere
Questa cerimonia è un mistero per me. Partecipare ad una cerimonia di
benessere è entrare nello spazio dell’affetto puro. E’ un incontro tra gli
altri partecipanti e i tuoi esseri cari. Quando ognuno li evoca, il sentimento
di affetto si eleva. Tutto si unifica, si riconcilia. I legami che ci uniscono
a loro sono sacri, atemporali e sono una via d’entrata alle profondità della
coscienza. La seconda parte della cerimonia dà la possibilità di sperimentare
che non c’è separazione tra questo mondo e gli altri spazi, gli altri tempi.
Alla fine della cerimonia ci sentiamo uniti, immersi in questa corrente di
benessere, circondati da un silenzio riconfortante e con il cuore pieno. E’ una
porta aperta all’esperienza dell’amore, della pace e della calda allegria. E’
un’entrata agli spazi sacri.
Con il passare del tempo mi sono reso conto fino a che punto questa
atmosfera affettiva che ci unisce alla fine della cerimonia è sacra. Ci
permette di entrare in un mondo di significati profondi, di captare
quell’Intenzione che si manifesta attraverso tutto ciò che vive. “In me un’Intenzione profonda si serve di
questo mondo e di questa vita per catapultarmi verso l’Infinito”. La
percepisco come una sostanza che unisce tutti gli esseri.
Sta in tutti noi, questa luce sta in tutti. E’ la “rivelazione a cui giunge chi medita in umile ricerca”.
Da allora sono convinto che la trasformazione del mondo non verrà da altro
luogo se non dal nostro cuore, da questa sostanza che produce l’unità interna e
l’unità tra gli esseri.
L’unità interna e
l’unità tra gli esseri
L’unità interna è una sostanza che generiamo e che risveglia il suo
consimile negli altri. Questa sostanza che è viva è un Se stesso più profondo, Ha
un Proposito che è fuori di questo mondo e tende a proiettarsi per produrre
l’Unità tra gli umani. L’altro mi ispira poiché riconosco il divino in lui.
L’”io” perde importanza, tende a dissolversi nel “noi”. Rimango semplicemente
disponibile, trasparente, abbandonandomi a questa atmosfera.
Dato che gli atti unitivi si accumulano e sospingono alla loro ripetizione,
mi sento a volte come una forza della natura che nulla può fermare. “Come posso esprimere l’infinita Bontà del
Profondo se non attraverso del noi?” E’ come un registro che ci supera, sta
in me e nell’altro (o gli altri), cerca di nuovo di unirsi e di rivivere. Ho
l’intuizione che questa unità non ha conseguenze solo in questo mondo, ma anche
oltre questo mondo, come se fosse l’alimento di altri mondi, come se
alimentasse un Centro.
Il Centro
Quello del Messaggio è un filo invisibile, etereo ma solido, che vive in me
e che mi guida da dentro. E’ un luogo interno determinato, per collocarsi nel
quale bisogna abbandonarsi. Dà la sensazione che i piedi non tocchino il suolo,
ma che siamo trascinati da una corrente. E questo cambia tutto, anche la
relazione con l’altro. E’ come se le pareti che mi separano dall’altro
svanissero e gli spazi si mescolassero. Non siamo separati.
Il fatto di non forzare, di lasciarsi andare, di smettere di cercare di
controllare, fa perdere la sensazione cenestesica abituale di se stessi.
Normalmente il mio punto d’appoggio era un corpo pieno di tensioni, come un
castello fortificato. Lì il centro è impercettibile, ma io so che sta lì, è
come una Presenza. La mia vita ha un centro di gravità che non sta quì, poiché
non sono di quì.
I messaggeri
Condividono uno spazio comune fuori dal tempo e vibrano come se fossero un
solo corpo. Attraversano gli spazi in un razzo di fuoco il cui propulsore è un
Proposito universale Si alimentano delle loro reciproche esperienze e si fanno
visita nei loro sogni. Sono come una calamita, che attrae i cuori che ne hanno
bisogno, al Messaggio di Silo:
·
Un corteo di Allegria e
di colori
·
Un brulicare di energia
e di luce
·
Un calore tranquillizzante
·
L’irruzione della
Bellezza
·
Il fulmine del Senso
·
Il sollievo dei cuori
e la loro elevazione
·
La benevolenza
Durante le cerimonie di uffizio e imposizione, a volte si trasformano in
fulmini e nel mezzo di esplosioni di tuoni, proiettano l’energia per il tuo
arrivo, tu, l’essere umano del futuro. E a volte quando la nostra unione è
molto forte, ci è sembrato di aver sfiorato quel futuro da dove vieni. Quel
futuro già insinuato nel mito che si sta formando dalla venuta di Silo.
Silo
“Il tuo occultamento da questo mondo
Ha incendiato i nostri
cuori
Che ti cercano nel
loro interno.
Tu ci avevi preparato durante
tutta una vita,
Per questo momento.
Tu ci avevi cotto nel
tuo forno,
Impastando, modellando
pazientemente,
E all’improvviso hai
aumentato la temperatura
In un modo
inimmaginabile
Poi te ne vai, più e
più lontano, più e più Profondo,
Cavalcando le stelle.
E questo nuovo essere
che fai nascere in noi,
Comincia a rivelarsi e
a prendere Forza,
Ad imparare a
camminare,
a rivelare i suoi
poteri.
Hai fatto nascere un
nuovo essere umano,
Quando hai visto che
era nato,
Te ne sei andato
generosamente per lascirgli compiere il suo Destino.
Non esistono parole
che esprimano
Il profondo
ringraziamento che vogliamo farti arrivare,
Ogni giorno,
Dalla nostra nascita.”
Fratello mio
Sicuramente il mio modo di vedere le cose ti sembrerà strano.
Tu che abiti in galassie lontane
Tu che hai vinto il dolore e la sofferenza
Tu che sin dalla tua nascita sei immortale
Tu che sai che l’altro è divino
Ma sono sicuro che mi guardi con grande compassione, dato che credo di aver
sentito il soave calore del tuo sguardo pieno di compassione su di me e mi sono
sentito amato. Sicuramente nel Profondo ci siamo incontrati.
(traduzione di Loredana Cici)
« In qualche momento del giorno o della notte, aspira
una boccata d’aria e immagina di portare quest’aria al tuo cuore. Allora,
chiedi con forza per te e per gli essereri a te più cari.Chiedi con forza di
allontanarti da tutto ciò che ti porta contraddizione, chiedi che la tua vita
abbia unità. Non destinare molto tempo a questa breve orazione, a questa breve
richiesta, perché sarà sufficiente che tu interrompa per un istante quello che
sta succedendo nella tua vita perché nel contatto con la tua interiorità si rischiarino i
tuoi sentimenti e le tue idee.» Silo - Inaugurazione della Sala
del Sudamérica 7 maggio 2007