martedì 26 novembre 2013

"A te, fratello del futuro" di Alain Ducq


Alain con Monika S.
Sei tu che dai senso alla mia esistenza, tu che mi dai ispirazione. Ed è grazie al Messaggio di Silo che si è chiarito il mio futuro e che posso percepirti. Poiché all’epoca in cui è nato il Messaggio di Silo il futuro sembrava essere scomparso e il presente si era trasformato in una lunga notte. Molti non credevano nella tua venuta.

Permettimi di dare una testimonianza semplice e di cuore di come il Messaggio di Silo ha trasformato la mia vita.

Il Messaggio di Silo si è insinuato così soavemente nella mia vita, che all’inizio non l’ho riconosciuto. Pensavo che tutto questo già lo conoscessi. Certo, avevo avuto esperienze profonde durante le cerimonie con Silo, ma lo attribuivo alla presenza di Silo più che al suo Messaggio. Non avevo difficoltà a vedere il Sacro in lui, ma non lo potevo vedere in me. Il Messaggio di Silo mi ha portato precisamente a trovare il Sacro in me stesso, a trovare la luce nel mio cuore.

Il Messaggio di Silo ha un’infinità di sfaccettature, di porte di ingresso a esperienze profonde, ma ne evocherò due che per me sono state le più importanti. Si tratta della Richiesta e della cerimonia di Benessere.

La richiesta

Se c’è qualcosa che posso testimoniare è che il “regalo”[1] di Silo permette di trasformare qualunque situazione difficile. Anche dai peggiori stati interni la richiesta viene ascoltata purché venga da una profonda necessità. Affermo che questo è valido per tutti gli esseri umani di qualunque epoca. Ogni essere umano che di fronte alla malattia o alla sofferenza di un essere molto amato lancia un clamore che risuona nella parte più profonda dello spazio interno, trova una risposta.

La richiesta è la cosa più accessibile che Silo ci ha lasciato ed è forse per questo che mi ha accompagnato fino ad ora. Ma il fatto che sia semplice non vuol dire che non sia profonda. Al contrario, la richiesta ci può condurre a prendere “contatto con il Profondo della mente umana, una profondità insondabile in cui lo spazio è infinito ed il tempo eterno”.

In genere, dopo aver fatto una richiesta ne esco talmente bene che l’unica cosa che ho voglia di fare è ringraziare. E’ per questo che per me la richiesta e il ringraziamento sono uniti, come se si trattasse di uno stesso spazio interno. E’ lo spazio delle richieste e dei ringraziamenti, uno spazio in cui uno si sente bene. Posso stare anche in mezzo al mondo giacché la richiesta e il ringraziamento si possono fare ovunque e in ogni momento. Allora mi sento vicino agli altri e nello stesso tempo mi sento accompagnato dall’interno da una presenza protettrice. Questa atmosfera interna tende a debordare verso gli altri, verso il mondo e mi sorprendo a chiedere anche per sconosciuti che incrocio. C’è una forza affettiva che cresce dall’interno, una specie di calore vivificante che sento nel petto, come se il cuore avesse ali, si sentisse leggero e attratto dall’altro, con l’aspirazione a trasmettergli benessere.

La cerimonia di benessere [2]

Questa cerimonia è un mistero per me. Partecipare ad una cerimonia di benessere è entrare nello spazio dell’affetto puro. E’ un incontro tra gli altri partecipanti e i tuoi esseri cari. Quando ognuno li evoca, il sentimento di affetto si eleva. Tutto si unifica, si riconcilia. I legami che ci uniscono a loro sono sacri, atemporali e sono una via d’entrata alle profondità della coscienza. La seconda parte della cerimonia dà la possibilità di sperimentare che non c’è separazione tra questo mondo e gli altri spazi, gli altri tempi.

Alla fine della cerimonia ci sentiamo uniti, immersi in questa corrente di benessere, circondati da un silenzio riconfortante e con il cuore pieno. E’ una porta aperta all’esperienza dell’amore, della pace e della calda allegria. E’ un’entrata agli spazi sacri.

Con il passare del tempo mi sono reso conto fino a che punto questa atmosfera affettiva che ci unisce alla fine della cerimonia è sacra. Ci permette di entrare in un mondo di significati profondi, di captare quell’Intenzione che si manifesta attraverso tutto ciò che vive. “In me un’Intenzione profonda si serve di questo mondo e di questa vita per catapultarmi verso l’Infinito”. La percepisco come una sostanza che unisce tutti gli esseri.

Sta in tutti noi, questa luce sta in tutti. E’ la “rivelazione a cui giunge chi medita in umile ricerca[3]. Da allora sono convinto che la trasformazione del mondo non verrà da altro luogo se non dal nostro cuore, da questa sostanza che produce l’unità interna e l’unità tra gli esseri.

L’unità interna e l’unità tra gli esseri

L’unità interna è una sostanza che generiamo e che risveglia il suo consimile negli altri. Questa sostanza che è viva è un Se stesso più profondo, Ha un Proposito che è fuori di questo mondo e tende a proiettarsi per produrre l’Unità tra gli umani. L’altro mi ispira poiché riconosco il divino in lui. L’”io” perde importanza, tende a dissolversi nel “noi”. Rimango semplicemente disponibile, trasparente, abbandonandomi a questa atmosfera.

Dato che gli atti unitivi si accumulano e sospingono alla loro ripetizione, mi sento a volte come una forza della natura che nulla può fermare. “Come posso esprimere l’infinita Bontà del Profondo se non attraverso del noi?” E’ come un registro che ci supera, sta in me e nell’altro (o gli altri), cerca di nuovo di unirsi e di rivivere. Ho l’intuizione che questa unità non ha conseguenze solo in questo mondo, ma anche oltre questo mondo, come se fosse l’alimento di altri mondi, come se alimentasse un Centro.

Il Centro

Quello del Messaggio è un filo invisibile, etereo ma solido, che vive in me e che mi guida da dentro. E’ un luogo interno determinato, per collocarsi nel quale bisogna abbandonarsi. Dà la sensazione che i piedi non tocchino il suolo, ma che siamo trascinati da una corrente. E questo cambia tutto, anche la relazione con l’altro. E’ come se le pareti che mi separano dall’altro svanissero e gli spazi si mescolassero. Non siamo separati.

Il fatto di non forzare, di lasciarsi andare, di smettere di cercare di controllare, fa perdere la sensazione cenestesica abituale di se stessi. Normalmente il mio punto d’appoggio era un corpo pieno di tensioni, come un castello fortificato. Lì il centro è impercettibile, ma io so che sta lì, è come una Presenza. La mia vita ha un centro di gravità che non sta quì, poiché non sono di quì.

I messaggeri

Condividono uno spazio comune fuori dal tempo e vibrano come se fossero un solo corpo. Attraversano gli spazi in un razzo di fuoco il cui propulsore è un Proposito universale Si alimentano delle loro reciproche esperienze e si fanno visita nei loro sogni. Sono come una calamita, che attrae i cuori che ne hanno bisogno, al Messaggio di Silo:

·         Un corteo di Allegria e di colori
·         Un brulicare di energia e di luce
·         Un calore tranquillizzante
·         L’irruzione della Bellezza
·         Il fulmine del Senso
·         Il sollievo dei cuori e la loro elevazione
·         La benevolenza

Durante le cerimonie di uffizio e imposizione, a volte si trasformano in fulmini e nel mezzo di esplosioni di tuoni, proiettano l’energia per il tuo arrivo, tu, l’essere umano del futuro. E a volte quando la nostra unione è molto forte, ci è sembrato di aver sfiorato quel futuro da dove vieni. Quel futuro già insinuato nel mito che si sta formando dalla venuta di Silo.

Silo

“Il tuo occultamento da questo mondo
Ha incendiato i nostri cuori
Che ti cercano nel loro interno.

Tu ci avevi preparato durante tutta una vita,
Per questo momento.

Tu ci avevi cotto nel tuo forno,
Impastando, modellando pazientemente,

E all’improvviso hai aumentato la temperatura
In un modo inimmaginabile

Poi te ne vai, più e più lontano, più e più Profondo,
Cavalcando le stelle.

E questo nuovo essere che fai nascere in noi,
Comincia a rivelarsi e a prendere Forza,
Ad imparare a camminare,
a rivelare i suoi poteri.

Hai fatto nascere un nuovo essere umano,
Quando hai visto che era nato,
Te ne sei andato generosamente per lascirgli compiere il suo Destino.

Non esistono parole che esprimano
Il profondo ringraziamento che vogliamo farti arrivare,
Ogni giorno,
Dalla nostra nascita.”

Fratello mio

Sicuramente il mio modo di vedere le cose ti sembrerà strano.
Tu che abiti in galassie lontane
Tu che hai vinto il dolore e la sofferenza
Tu che sin dalla tua nascita sei immortale
Tu che sai che l’altro è divino

Ma sono sicuro che mi guardi con grande compassione, dato che credo di aver sentito il soave calore del tuo sguardo pieno di compassione su di me e mi sono sentito amato. Sicuramente nel Profondo ci siamo incontrati.  

(traduzione di Loredana Cici)




[1] « In qualche momento del giorno o della notte, aspira una boccata d’aria e immagina di portare quest’aria al tuo cuore. Allora, chiedi con forza per te e per gli essereri a te più cari.Chiedi con forza di allontanarti da tutto ciò che ti porta contraddizione, chiedi che la tua vita abbia unità. Non destinare molto tempo a questa breve orazione, a questa breve richiesta, perché sarà sufficiente che tu interrompa per un istante quello che sta succedendo nella tua vita perché nel contatto con la tua interiorità si rischiarino i tuoi sentimenti e le tue idee.» Silo  - Inaugurazione della Sala del Sudamérica 7 maggio 2007

[2] Vedi nel Messaggio di Silo


[3] Messaggio di Silo

martedì 5 novembre 2013

Novembre 2013

venerdì 29 - ore 20.30
Cena alla Saletta del Messaggio Navigli

sabato 30 e domenica 1 - Parco di Studio e Riflessione Casa Giorgi
Seminario sulle Esperienze del Senso


Il calendario degli incontri settimanali alla Saletta Navigli:

- martedì, ore 19.30
- mercoledì, ore 21.30
- giovedì, ore 19.30