venerdì 30 ottobre 2015

Il Cammino (parte prima)


Terza parte de "Il Messaggio di Silo"

In questa terza parte si presentano 17 temi di meditazione che si riferiscono al raggiungimento della coerenza nel pensare, nel sentire e nel fare. Si chiama "Il Cammino", questo lavoro che si segue per avanzare verso la coerenza, verso l'unità della vita e per evitare la contraddizione, la disintegrazione della vita. Raggruppiamo i 17 temi in 2 blocchi:

Nel blocco dei primi 8 temi, si indica la situazione in cui si trova chi cerca coerenza ed anche il cammino da seguire per avanzare verso la coerenza.

1 - "Se credi che la tua vita termini con la morte, ciò che pensi, che senti e che fai non ha senso. Tutto finisce nell’incoerenza, nella disintegrazione"

Qui si afferma che nessuna giustificazione è possibile se la si colloca nella prospettiva della morte. D'altra parte, facciamo la nostra vita sulla spinta delle necessità vitali. Mangiare, bere, difendersi dalle aggressioni naturali e cercare il piacere, sono grandi impulsi che permettono la continuità della vita nel breve termine. Grazie all'illusione della permanenza vitale si possono portare avanti tutte le attività, che non possono però trovare giustificazione al di fuori dell'illusione della permanenza.

2 - "Se credi che la tua vita non termini con la morte, ciò che pensi deve coincidere con ciò che senti e con ciò che fai. Tutto deve dirigersi verso la coerenza, verso l’unità"

Si afferma che nel caso in cui si creda nella permanenza o nella proiezione della vita oltre la morte, questo deve trovare giustificazione nel coincidere del pensare, del sentire e dell'agire nella stessa direzione. La vita può permanere o proiettarsi tramite una specie di unità dinamica e comunque non tramite la contraddizione.

3 - "Se sei indifferente al dolore e alla sofferenza degli altri, ogni aiuto che tu chieda non troverà giustificazione"

Nel mondo delle relazioni, non si possono giustificare le proprie necessità negando quelle degli altri.

4 - "Se non sei indifferente al dolore e alla sofferenza degli altri, devi fare in modo che ciò che senti coincida con ciò che pensi e con ciò che fai per aiutare gli altri"

Una posizione coerente di fronte al dolore e alla sofferenza degli altri esige che quello che si pensa, quello che si sente e quello che si fa, abbiano la stessa direzione.

5 - "Impara a trattare gli altri nello stesso modo in cui vorresti essere trattato"

Tutto il nostro mondo di relazioni, se pretende di essere coerente, deve reggersi sulla reciprocità delle azioni. Questa non è “naturalmente data" nel comportamento ma si considera come qualcosa in crescita, qualcosa che deve essere appreso. Detta condotta è conosciuta come "la Regola d’Oro". Detta condotta si educa e si perfeziona nel mondo delle relazioni con il tempo e con l'esperienza.

6 - "Impara a superare il dolore e la sofferenza in te, nel tuo prossimo e nella società umana"

Anche in questo caso è possibile l'apprendimento, non l’abbandonarsi ad una supposta "natura" umana. Tale apprendimento si estende agli altri come conseguenza di quanto appreso nel superare la propria sofferenza.

7 - "Impara ad opporti alla violenza che c’è in te e fuori di te"

Come la base di ogni apprendimento di superamento e di coerenza.

8 - "Impara a riconoscere i segni del sacro in te e fuori di te"

Questa intuizione del "Sacro", dell’insostituibile, cresce e si estende a diversi campi fino ad arrivare ad orientare la vita (il Sacro in se stessi) e le azioni nella vita (il Sacro al di fuori di se stessi).

Tratto da "Commenti al Messaggio di Silo"